dicembre 30, 2016 -
fantascienza,fantasy,Idee
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Kahara dei Neyphilim
Riversa a terra in una pozza di fango e sangue, con il corpo freddo, la spalla sinistra dislocata e le ossa delle gambe rotte in più punti. Sembrava solo uno dei tanti cadaveri lasciati a marcire dai Dogh’ur prima della fuga.
Gran parte della pelle del busto era coperta da un reticolo di cicatrici tanto fitte quanto sottili, ben visibili nonostante fosse estremamente pallida. Molte lacerazioni erano ancora aperte e il sangue colava dai genitali e dalla bocca socchiusa. Aveva segni così evidenti di emorragie interne che riuscii a stupirmi, quando mi accorsi del sibilo lieve che le usciva dalle labbra.
Non capii mai cosa mi spinse a chinarmi su di lei per controllare se fosse ancora viva, avevo abbandonato come morti corpi in condizioni migliori.


