Welcome

Che tu sia capitato qui per caso o su invito, sono lieta di poterti accogliere!

Questo è un blog nato per contenere esercizi di scrittura. Una specie di agenda di lavoro o, meglio, un archivio pubblico.
Quello di cui ho bisogno è un luogo dove archiviare storie e racconti che mi permetta di non accantonare, di non sfuggire a quello che la mia mente crea oggi, per quanto queste idee possano sembrarmi sciocche e scontate.
Un luogo in cui ritrovare e analizzare con occhio critico quello che ho scritto e scriverò nel corso del tempo, un luogo in cui esercitarmi con regolarità senza accampare scuse.
Ma, soprattutto, è uno spazio che spero mi costringa ad abituarmi a non rinchiudere in un cassetto quello che creo, che mi faccia confrontare con altri sul mio lavoro, perché una storia non esiste mai completamente senza qualcuno che la legga.

Non sempre posterò racconti completi, anche se vorrei che fossero la base di questo blog. La mia intenzione è anche solo quella di inserire progetti in fase di studio, lavorazioni incompiute, idee sulle quali mi piacerebbe basare storie future, analisi di lavori passati.

Tutto questo per cercare di migliorare la mia scrittura e me stessa.

venerdì 30 dicembre 2016

dicembre 30, 2016 - ,, No comments

Kahara dei Neyphilim

Kahara

Quando la trovai, era poco più che uno scheletro.
Riversa a terra in una pozza di fango e sangue, con il corpo freddo, la spalla sinistra dislocata e le ossa delle gambe rotte in più punti. Sembrava solo uno dei tanti cadaveri lasciati a marcire dai Dogh’ur prima della fuga.
Gran parte della pelle del busto era coperta da un reticolo di cicatrici tanto fitte quanto sottili, ben visibili nonostante fosse estremamente pallida. Molte lacerazioni erano ancora aperte e il sangue colava dai genitali e dalla bocca socchiusa. Aveva segni così evidenti di emorragie interne che riuscii a stupirmi, quando mi accorsi del sibilo lieve che le usciva dalle labbra.
Non capii mai cosa mi spinse a chinarmi su di lei per controllare se fosse ancora viva, avevo abbandonato come morti corpi in condizioni migliori.

lunedì 19 dicembre 2016

dicembre 19, 2016 - ,, 2 comments

The right answer

Anche oggi propongo qualcosa di leggero (😂), un lavoro che abbiamo cominciato a introdurre durante l'ultima lezione di Scrittura Creativa. Il compito era quello di iniziare un racconto che contenesse i primi tre passaggi del "Viaggio dell'Eroe": il MONDO ORDINARIO, il RICHIAMO ALL'AVVENTURA e il RIFIUTO DELLA CHIAMATA. Mentre sono passaggi abbastanza semplici da riconoscere in racconti fantasy o di azione, credo che sia molto più difficile gestirli in storie realistiche, per questo ho deciso di scrivere il post di questa settimana basandomi su queste due indicazioni: l'esercizio che abbiamo svolto in classe e un argomento che per me non è così immediato. Non so se sono riuscita nel mio intento, lascio giudicare a voi.

Alice beveva all'angolo del bancone di finto noce del bar, sola e in silenzio. In quel momento per lei non esisteva niente e nessuno, se non il bicchiere di vetro e il suo contenuto ramato dal profumo di frutta matura e vaniglia. Era al suo quarto giro e probabilmente aveva già speso più di quanto avrebbe dovuto, ma questa volta non le bastava il rum da quattro soldi che comprava solitamente al supermercato in fondo alla via.
Questa volta la faccenda era seria.

martedì 13 dicembre 2016

dicembre 13, 2016 - ,, No comments

TAROT - The Tower


Sedeva a gambe incrociate, con la schiena dritta e gli occhi chiusi. Il suo respiro era profondo e regolare, la sua mente silenziosa. Sembrava quasi dormisse, uno di quei sonni profondi e senza sogni che si dice benedicano le notti dei santi.
In verità, chiunque avesse sentito parlare di lui lo avrebbe considerato molto più simile a un demone. Chi avesse avuto la sfrontatezza di guardarlo in volto, poi, avrebbe visto nei suoi occhi la stessa apatia che regnava nel suo cuore, e chi avesse ascoltato i suoi discorsi, con tutta probabilità, avrebbe rabbrividito di fronte alla sua freddezza, considerandolo un sanguinario, un uomo pericoloso e crudele.
Come sempre, però, la realtà è più complessa di quello che sembra.

Grosse gocce di pioggia cominciarono a cadere dal cielo grigio, pizzicandogli la pelle con la loro frescura ristoratrice. Il suo corpo rimase immobile, la sua mente sgombra, ma tutti i suoi sensi cominciarono a ridestarsi, richiamati alla vita.

mercoledì 7 dicembre 2016

dicembre 07, 2016 - ,, No comments

Esercizio 02 - Tempo 2 ore

Questa volta ho deciso di provare a scrivere qualcosa di diverso.
Sto facendo molta fatica a trovare una storia horror interessante per il compito del corso di sceneggiatura, così ho cercato entrare un po' nello spirito del genere, anche se non sono sicura di esserci riuscita. Inizialmente la storia doveva essere qualcosa di completamente diverso, ma ha deciso di comporsi un po' per i cavoli suoi e io le ho lasciato piena libertà di espressione.
Ringrazio un amico per avermi dato una buona idea per giocare con i tempi verbali, visto che avevo programmato di scriverla tutta al presente ma non ci convinceva. Così mi soddisfa sicuramente di più!

Ansimai per la paura e la lunga corsa, con i polmoni che bruciavano e la gola secca che pizzicava ad ogni respiro. Appoggiata al muro del vicolo, nascosta dai cassonetti dell'immondizia, mi tenni il fianco dolorante con una mano, pregando di aver seminato il pazzo con il coltello che mi aveva bloccato fuori dalla stazione della metro.

Era un periodo difficile in ufficio, molti collaboratori si erano licenziati a causa del mancato rinnovo del contratto di lavoro. Io ero una delle poche ad essere rimaste, visto che non potevo permettermi di rimanere senza uno stipendio. Facevo straordinari su straordinari mentre cercavo un'altra occupazione, attendendo risposte che non arrivavano mai. Nell'ultima settimana ero rimasta chiusa nello studio dalle dieci alle quindici ore al giorno e anche quella sera non ero riuscita ad uscire prima delle 22:00.
Quando finalmente raggiunsi l'entrata della metropolitana, sbadigliando per la stanchezza, uno sconosciuto mi bloccò il passaggio, trascinando la gamba destra.

mercoledì 30 novembre 2016

novembre 30, 2016 - ,, 2 comments

Blood

Questo nuovo post è poco più della bozza di un'idea. Mi è venuta in mente ascoltando la canzone "Blood" degli "In This Moment". Se apprezzate del buon metal e una cantante con la voce graffiante vi consiglierei di dare al gruppo una possibilità: non sono un'esperta di musica, ma è da un po' che non sentivo qualcosa in grado di risvegliare il mio interesse.
Tornando a noi, vi propongo di nuovo un piccolo esercizio di scrittura: visto che devo mettermi alla prova, preferisco farlo costringendomi a tirare fuori sempre idee nuove, magari su cui lavorare più approfonditamente in futuro.
Magari prima o poi cercherò anche di buttarmi su generi un po' diversi, voi fatemi sapere che ne pensate!

Annaspa alla disperata ricerca di aria tra un urlo e un gemito di dolore. Il suo corpo legato all'altare di ossidiana si dimena cercando inutilmente sollievo dal suo stesso sangue che brucia. Lo sente strisciare verso ogni arto, ogni cellula, come se fosse una creatura viva, in fiamme, che incendia tutto ciò che tocca sul suo cammino.
La magia è dolore e sacrificio, per questo non tutti gli uomini possono avvicinarla, è un destino di pochi. Persino tra chi è stato scelto dalla natura, sono molti coloro che muoiono nel tentativo di raggiungere la padronanza completa di questi poteri. Se poi non si è tra questi eletti e la magia viene iniettata con la forza nell'organismo, le possibilità che il corpo non colassi sono minime. Nel caso si sia abbastanza fortunati da non finire in cenere è la mente che rischia di rimanere irrimediabilmente compromessa. Dopotutto ha una capacità di sopportare una quantità limitata di dolore: se superi quella soglia la mente si spezza. Tuttavia la cosa non sembra interessare particolarmente al Gran Sacerdote.

domenica 27 novembre 2016

novembre 27, 2016 - , No comments

Esercizio 01 - Tempo 1 ora

Per aiutarmi a scrivere il secondo post di questa settimana il mio ragazzo ha scelto per me un'immagine, così da permettermi di inventare una breve storia. È uno degli esercizi che ci sono stati assegnati al corso e penso che sia molto stimolante, anche se non proprio semplice: non sono proprio bravissima a completare i lavori dati con tempistiche ben definite. Tuttavia questo è uno dei problemi che devo imparare a superare e i limiti mi aiutano a riempire la pagina bianca, quindi cominciamo prima di perdere tutto il tempo che mi è concesso in un'introduzione poco interessante.



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mercoledì 23 novembre 2016

novembre 23, 2016 - , No comments

Frustrazione

Questo non sarà un post come i precedenti: non ci sarà nessuna storia da leggere, nessun racconto da proseguire e nessun abbozzo di idea. Penso che il modo migliore per definire la spataffiata che questa settimana vi propongo è un'analisi, che più che concentrarsi su un lavoro singolo, si allarga a me e al lavoro che sto facendo riguardo alla scrittura. Per essere più chiara: sto seguendo due corsi uno di scrittura creativa, di cui il blog è uno dei compiti principali, e uno di sceneggiatura, pensato in maniera specifica per il fumetto, dove per il momento ci stiamo occupando della teoria dei generi. In questo secondo caso, gli esercizi da fare a casa sono per lo più dei soggetti, una sorta di di schema narrato della storia completa.
Ovviamente un compito non è un compito se non ha delle scadenze, ma fino adesso non mi sono mai resa conto di quanto siano detestabili, forse perché non ho mai fatto così fatica a rispettarle.
Analizzando a mente fredda il mio modo di lavorare, oddio forse non così fredda visto che sono ancora parecchio incazzata per il lavoro che ho consegnato stasera, sto cercando di capire dove sbaglio.

giovedì 10 novembre 2016

novembre 10, 2016 - , No comments

La Pianura di Sale - Parte II

Una fitta le attraversò il petto mentre i suoi pensieri tornavano ad indugiare sul dottore e le gemelle. Erano passati quasi due anni da quando era andata via, ma i ricordi e la mancanza si erano appena affievoliti. Almeno aveva smesso di rimpiangere la sua decisione.
-Vainar, se ti concentrassi, potresti vedere come stanno Shannon e Rhiannon?- chiese in un sussurro, tenendo lo sguardo fisso sulla polvere che si alzava dalla terra assetata. Avevano discusso così tanto della sua famiglia adottiva che si sentiva tesa a tirare di nuovo in ballo l’argomento. Forse temeva che lo spirito si arrabbiasse per questa sua debolezza, ma non poteva semplicemente cancellare quello che era il suo passato nello stesso modo in cui non riusciva a non pensare alle persone che morivano a causa sua.
Avvertendo il silenzio della creatura, la giovane si ritrovò a sbirciarne l’espressione, mettendosi a giocare nervosamente con la cinghia della bisaccia che portava in spalla.

giovedì 3 novembre 2016

novembre 03, 2016 - , No comments

La Pianura di Sale - Parte I

-Hai svolto un ottimo lavoro con quel gruppo di tagliagole- disse lo spirito, cercando di costringere  la sua compagna a fare conversazione dopo un intero giorno di silenzio.
La giovane continuò a non rispondere ma dallo sguardo  che gli lanciò era chiaro che non condivideva quel punto di vista.
-Sai che non avresti potuto lasciarli vivi- continuò dopo qualche secondo la figura incorporea, decisa più che mai a interrompere il suo mutismo.
volse verso di lei il viso affusolato, incorniciato dai lunghi capelli neri che volteggiavano nell'aria dissolvendosi come fumo. I suoi strani occhi senza iride né pupilla si posarono su di lei in quel modo serio ed inquietante che aveva ormai imparato a conoscere da anni. Più una sensazione sulla pelle della nuca che uno scambio di sguardi.