novembre 23, 2016 -
Analisi,Pensieri
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Frustrazione
Questo non sarà un post come i precedenti: non ci sarà nessuna storia da leggere, nessun racconto da proseguire e nessun abbozzo di idea. Penso che il modo migliore per definire la spataffiata che questa settimana vi propongo è un'analisi, che più che concentrarsi su un lavoro singolo, si allarga a me e al lavoro che sto facendo riguardo alla scrittura.
Per essere più chiara: sto seguendo due corsi uno di scrittura creativa, di cui il blog è uno dei compiti principali, e uno di sceneggiatura, pensato in maniera specifica per il fumetto, dove per il momento ci stiamo occupando della teoria dei generi. In questo secondo caso, gli esercizi da fare a casa sono per lo più dei soggetti, una sorta di di schema narrato della storia completa.
Ovviamente un compito non è un compito se non ha delle scadenze, ma fino adesso non mi sono mai resa conto di quanto siano detestabili, forse perché non ho mai fatto così fatica a rispettarle.
Analizzando a mente fredda il mio modo di lavorare, oddio forse non così fredda visto che sono ancora parecchio incazzata per il lavoro che ho consegnato stasera, sto cercando di capire dove sbaglio.
Penso che un grosso problema sia la creazione del mondo: soprattutto nei generi come il fantasy o la fantascienza dove devi creare un intero universo narrativo, perdo una quantità spropositata di tempo per sviluppare una realtà verosimile e logica, cercando di non dimenticare di inserire dettagli interessanti che io per prima, se fossi il lettore, vorrei vedere approfonditi. Dare vita a qualcosa di abbastanza profondo da dare la sensazione a chi legge di immergersi completamente al suo interno credo sia uno dei risultati che vorrei riuscire ad ottenere con le mie storie, per questo spesso mi perdo in particolari che per altri sono marginali.
Questo ovviamente non dovrebbe andare a discapito della storia, ma come fai ad ambientare un racconto, un soggetto, un qualunque avvenimento in un mondo che non conosci perfettamente?
Più di una volta mi sono incastrata, e continuo imperterrita a incastrarmi, su particolari che sembravano delle cavolate senza senso ma che in realtà potrebbero essere conoscenze fondamentali per aggiungere spessore a un personaggio o ad una ambientazione.
Un altro problema che mi sta venendo in mente mentre scrivo, è la tendenza a fossilizzarmi su un'unica idea che nasce per caso. Mi rendo conto fin troppo bene che il mio metodo per creare la base di una storia faccia acqua da tutte le parti visto che non dovrei cominciare a scrivere della prima cosa che mi viene in mente, ma quando trovo un dettaglio che mi sembra particolarmente interessante comincio a ricamarci su, magari anche litigando con tutti i problemi che vengono fuori e perdendo quindi ulteriore tempo prezioso. Forse non ho il coraggio di lasciar perdere un'idea che non funziona?
Ovviamente un compito non è un compito se non ha delle scadenze, ma fino adesso non mi sono mai resa conto di quanto siano detestabili, forse perché non ho mai fatto così fatica a rispettarle.
Analizzando a mente fredda il mio modo di lavorare, oddio forse non così fredda visto che sono ancora parecchio incazzata per il lavoro che ho consegnato stasera, sto cercando di capire dove sbaglio.
Penso che un grosso problema sia la creazione del mondo: soprattutto nei generi come il fantasy o la fantascienza dove devi creare un intero universo narrativo, perdo una quantità spropositata di tempo per sviluppare una realtà verosimile e logica, cercando di non dimenticare di inserire dettagli interessanti che io per prima, se fossi il lettore, vorrei vedere approfonditi. Dare vita a qualcosa di abbastanza profondo da dare la sensazione a chi legge di immergersi completamente al suo interno credo sia uno dei risultati che vorrei riuscire ad ottenere con le mie storie, per questo spesso mi perdo in particolari che per altri sono marginali.
Questo ovviamente non dovrebbe andare a discapito della storia, ma come fai ad ambientare un racconto, un soggetto, un qualunque avvenimento in un mondo che non conosci perfettamente?
Più di una volta mi sono incastrata, e continuo imperterrita a incastrarmi, su particolari che sembravano delle cavolate senza senso ma che in realtà potrebbero essere conoscenze fondamentali per aggiungere spessore a un personaggio o ad una ambientazione.
Un altro problema che mi sta venendo in mente mentre scrivo, è la tendenza a fossilizzarmi su un'unica idea che nasce per caso. Mi rendo conto fin troppo bene che il mio metodo per creare la base di una storia faccia acqua da tutte le parti visto che non dovrei cominciare a scrivere della prima cosa che mi viene in mente, ma quando trovo un dettaglio che mi sembra particolarmente interessante comincio a ricamarci su, magari anche litigando con tutti i problemi che vengono fuori e perdendo quindi ulteriore tempo prezioso. Forse non ho il coraggio di lasciar perdere un'idea che non funziona?
Un terzo problema potrebbe essere la mia lentezza nel cominciare tutto il lavoro di scrittura. Magari mi metto ragionare così tanto sulla questione del mondo perché la pagina bianca mi blocca più di quanto voglia ammettere?
Al corso di scrittura creativa mi sto rendendo conto che sono molto molto lenta nel cominciare a mettere nero su bianco qualcosa, a prescindere dall'argomento del compito. Mi capita spesso di scrivere una frase e cancellarla, di riscriverla e ripensarci su di nuovo. Piano piano poi prendo il ritmo, ma mi ritrovo immancabilmente ad avere l'ultima parte del lavoro scritto in maniera pietosa per la fretta. Sicuramente è qualcosa su cui devo lavorare molto, ma mi chiedo se potrebbe, in qualche modo, essere legato ad un altro mio problema, il più grosso che penso di avere: quello che riguarda la conclusione delle storie.
Di solito più tengo a quello che scrivo, più tendo a scendere nel dettaglio del mondo o della narrazione, eppure, allo stesso tempo, trovo spesso difficile, arrivata ad un certo punto, proseguire fino alla conclusione. Mi ritrovo con la testa vuota e nessuna idea sensata per proseguire quella che mi era parsa una buona base iniziale. Probabilmente il mio maggior errore in questo caso è il cominciare a scrivere senza avere davvero ben chiara una storia nella sua totalità e complessità, ma se dovessi aspettare di avere tutto chiaro in testa ho paura che morirei prima di aprire di nuovo un documento di Word.
Devo ammettere che questo è il problema che mi spaventa di più, non riesco davvero a trovarci una soluzione.
Sono sicura che ci sia qualcos'altro che ho perso per strada, ne ho avuto una chiara sensazione mentre sistemavo le ultime righe del paragrafo precedente, ma il pensiero si è perso tra una virgola di troppo e una ripetizione da eliminare. Di certo ho già un bel po' di cose su cui lavorare. Spero solo di riuscire a sistemare tutto, anche se ci vorrà del tempo.
Potrebbe essere interessante vedere, da qui a un paio di mesi, se sarò in grado di migliorare almeno su qualche punto. Se così fosse mi riprometto di scrivere un nuovo post per depennare i problemi risolti e aggiungere quelli che andrò a scoprire con l'andare del tempo, perché ce ne saranno, ne sono più che certa.
Allo stesso tempo spero che questo post infinito non sia stato troppo tedioso e che magari possa aiutare qualcuno, se non ad eliminare qualche suo punto debole, almeno a riconoscerlo!
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