Welcome

Che tu sia capitato qui per caso o su invito, sono lieta di poterti accogliere!

Questo è un blog nato per contenere esercizi di scrittura. Una specie di agenda di lavoro o, meglio, un archivio pubblico.
Quello di cui ho bisogno è un luogo dove archiviare storie e racconti che mi permetta di non accantonare, di non sfuggire a quello che la mia mente crea oggi, per quanto queste idee possano sembrarmi sciocche e scontate.
Un luogo in cui ritrovare e analizzare con occhio critico quello che ho scritto e scriverò nel corso del tempo, un luogo in cui esercitarmi con regolarità senza accampare scuse.
Ma, soprattutto, è uno spazio che spero mi costringa ad abituarmi a non rinchiudere in un cassetto quello che creo, che mi faccia confrontare con altri sul mio lavoro, perché una storia non esiste mai completamente senza qualcuno che la legga.

Non sempre posterò racconti completi, anche se vorrei che fossero la base di questo blog. La mia intenzione è anche solo quella di inserire progetti in fase di studio, lavorazioni incompiute, idee sulle quali mi piacerebbe basare storie future, analisi di lavori passati.

Tutto questo per cercare di migliorare la mia scrittura e me stessa.

lunedì 19 dicembre 2016

dicembre 19, 2016 - ,, 2 comments

The right answer

Anche oggi propongo qualcosa di leggero (😂), un lavoro che abbiamo cominciato a introdurre durante l'ultima lezione di Scrittura Creativa. Il compito era quello di iniziare un racconto che contenesse i primi tre passaggi del "Viaggio dell'Eroe": il MONDO ORDINARIO, il RICHIAMO ALL'AVVENTURA e il RIFIUTO DELLA CHIAMATA. Mentre sono passaggi abbastanza semplici da riconoscere in racconti fantasy o di azione, credo che sia molto più difficile gestirli in storie realistiche, per questo ho deciso di scrivere il post di questa settimana basandomi su queste due indicazioni: l'esercizio che abbiamo svolto in classe e un argomento che per me non è così immediato. Non so se sono riuscita nel mio intento, lascio giudicare a voi.

Alice beveva all'angolo del bancone di finto noce del bar, sola e in silenzio. In quel momento per lei non esisteva niente e nessuno, se non il bicchiere di vetro e il suo contenuto ramato dal profumo di frutta matura e vaniglia. Era al suo quarto giro e probabilmente aveva già speso più di quanto avrebbe dovuto, ma questa volta non le bastava il rum da quattro soldi che comprava solitamente al supermercato in fondo alla via.
Questa volta la faccenda era seria.