novembre 27, 2016 -
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Esercizio 01 - Tempo 1 ora

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I Monti Eterni si stagliano freddi e inaccessibili contro il cielo terso, pericolosi come poche altre montagne sul continente non solo per i ghiacciai e i crepacci che ne ricoprono le vette. È l'unico luogo sulla terra dove il Velo che separa l'universo umano da quello degli Spiriti è talmente sottile da permettere a questi ultimi di entrare nel mondo materiale.
Non che si tratti di due realtà separate, badate bene. La Creazione è un unico tutto in cui ogni cosa si avvicenda in un ciclo continuo di nascita e morte, di separazione e ritorno all'Uno. Tuttavia ci sono una miriade di Piani diversi in questo universo, ognuno con le sue leggi e le sue particolarità.
Ad esempio, che una creatura in carne ed ossa non possa avventurarsi nel Piano spirituale con il proprio corpo, è una legge fondamentale. Al contrario gli spiriti possono vivere nel nostro Piano, ma sarà difficile per loro modificare o influenzare la realtà materiale. Questo non vuol dire che non ci siano modi per renderlo possibile, però. È questo il motivo per cui esistiamo noi Meleed: noi siamo creature ibride, siamo i Guardiani dei Piani. Il nostro compito è quello di mantenere in equilibrio la Creazione, facendo in modo che gli Spiriti che attraversano il Velo si attengano alle regole e, nel caso non lo facciano, dobbiamo intervenire per ricacciarli indietro.
Ogni Meleed ha delle piccolissime differenze fisiche che lo distinguono dai suoi fratelli, delle capacità comuni a tutta la nostra stirpe e alcuni poteri unici che lo caratterizzano, chiamati Jalan. Secondo il nostro Saggio, i Jalan dipendono strettamente dalle qualità del nostro carattere, ne sono quasi l'estensione fisica. Come le nostre impronte, non ne troverete mai due completamente uguali.
La principale particolarità dei Jalan, tuttavia, è che accompagnano il Meleed unicamente durante la sua vita di Guardiano. Nei cuccioli queste doti non si sono ancora sviluppate mentre negli anziani, gradualmente, spariscono.
All'improvviso sento la vibrazione profonda dei corni riempire l'aria.
Un brivido di aspettativa mi corre dalle orecchie fino alla punta della coda e scatto tra le rocce, diretta ai Picchi. Il fuoco sul mio manto crea dietro di me una scia di luce blu come se fossi una cometa. È quasi un secolo che quel suono grave e potente non si riversa nel Nido: è il segnale dell'arrivo di un umano, la creatura del mondo materiale con cui un Meleed deve stringere il Legame, l'ultimo passo prima di diventare un vero Guardiano.
Senza gli umani, noi Meleed rimarremmo solo semplici spiriti e non potremmo interagire completamente con la Creazione. Il Legame, invece, permette ai nostri poteri di svilupparsi completamente e di venire usati su ogni Piano. Naturalmente, questo contatto così intimo non può crearsi con tutti: uomo e spirito devono essere compatibili.
Oltre a me ci sono altri quattro Meleed pronti per cominciare la missione della nostra stirpe. Una volta non sarebbe stato neanche immaginabile che così tanti di noi rimanessero al Nido anche se maturi abbastanza da cacciare.
Tuttavia gli uomini hanno smesso da anni di salire fino alla nostra valle. Il viaggio è lungo e impervio, a migliaia hanno perso la vita per cercare di raggiungerci. È sempre stato così dall'alba dei tempi: fa parte della prova che i bipedi devono superare per dimostrare di essere degni del nostro potere. I più vecchi tra noi ci hanno sempre spiegato quanto fosse sacro il nostro compito e ci hanno raccontato di come per gli umani fosse un onore essere scelti per intraprendere questo duro cammino, però è da tempo che l'uomo è cambiato. Ha dimenticato le sue tradizioni più vecchie, ha dimenticato gli Spiriti e ha dimenticato il suo dovere verso il mondo. Noi abbiamo aspettato, pazienti e fiduciosi e ora, sembra che le cose stiano cominciando, finalmente, a tornare come dovrebbero essere.
Quando arrivo ai Picchi, Et'Helem, si sta dirigendo verso il fiume, dove una figura su due gambe si appoggia ad un bastone. È giovane, con lunghi capelli chiari raccolti in una stretta coda. I suoi vestiti di pelliccia hanno una foggia diversa da come l'ho immaginata dai racconti, il suo viso è arrossato dal vento, le sue mani piene di tagli tremano per la fatica, ma vedo la determinazione che brilla nei suoi occhi verdi.
Si inginocchia davanti al nostro Saggio, pronunciando alcune parole di rispetto nella nostra lingua.
Et'Helem lo squadra, rimanendo in silenzio per alcuni secondi, poi china la testa in segno di saluto e lo invita a seguirlo alla capanna dove potrà riposare fino al sorgere del nuovo sole.
Domani l'umano dovrà affrontare la cerimonia per iniziare il rito del Legame, se non la dovesse superare rischia la pazzia, addirittura la morte, e ha bisogno di essere al meglio delle sue forze.
Domani sarà un giorno importante.
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