Welcome

Che tu sia capitato qui per caso o su invito, sono lieta di poterti accogliere!

Questo è un blog nato per contenere esercizi di scrittura. Una specie di agenda di lavoro o, meglio, un archivio pubblico.
Quello di cui ho bisogno è un luogo dove archiviare storie e racconti che mi permetta di non accantonare, di non sfuggire a quello che la mia mente crea oggi, per quanto queste idee possano sembrarmi sciocche e scontate.
Un luogo in cui ritrovare e analizzare con occhio critico quello che ho scritto e scriverò nel corso del tempo, un luogo in cui esercitarmi con regolarità senza accampare scuse.
Ma, soprattutto, è uno spazio che spero mi costringa ad abituarmi a non rinchiudere in un cassetto quello che creo, che mi faccia confrontare con altri sul mio lavoro, perché una storia non esiste mai completamente senza qualcuno che la legga.

Non sempre posterò racconti completi, anche se vorrei che fossero la base di questo blog. La mia intenzione è anche solo quella di inserire progetti in fase di studio, lavorazioni incompiute, idee sulle quali mi piacerebbe basare storie future, analisi di lavori passati.

Tutto questo per cercare di migliorare la mia scrittura e me stessa.

martedì 21 febbraio 2017

Buried


Mi sveglio con la testa dolorante, come se un corpo estraneo pulsasse dalla base della nuca, propagando fitte a tutto il corpo. I miei occhi non sembrano funzionare a dovere, non distinguono nulla intorno a me. Ci vogliono parecchi minuti per rendermi conto che sono completamente circondata dall’oscurità.
Il mio respiro è stranamente pesante, lo sento quasi rimbombare. Avverto l’odore della terra, umido e indefinito.

domenica 5 febbraio 2017

febbraio 05, 2017 - , No comments

La settima morte


Andrea si svegliò di soprassalto, con il corpo imperlato di sudore, il cuore che batteva all’impazzata e la testa che gli girava, piena di immagini confuse che si susseguivano, rincorrendosi a una velocità tale da fargli venire la nausea. Si mise seduto sul bordo del divanetto con una mano a coprire la bocca, cercando di calmarsi con respiri lenti e profondi.
Aveva imparato a conoscere fin troppo bene quelle sensazioni e, nonostante il fastidio, del malessere gli interessava poco; tanto sarebbe passato dopo qualche minuto. Quello che più gli premeva era capire dove fosse finito questa volta.
La stanza puzzava di fumo e di sudore, da qualche parte era stato acceso uno stereo che diffondeva la voce roca e avvolgente di una donna accompagnata da un pianoforte.
Abbassò il viso, notando la camicia lisa, aperta su una maglietta chiazzata, e i jeans strappati. Si diresse verso il bagno per controllare che tutto fosse a posto. Ondeggiò un paio di volte, instabile sulle gambe come se quel corpo non riuscisse a rispondere bene ai suoi comandi. Aveva la testa annebbiata e sembrava che qualcosa gli comprimesse il cervello, dandogli continue fitte.

sabato 28 gennaio 2017

gennaio 28, 2017 - , No comments

Sfiducia o sfidarsi?

Questa settimana mi sono ritrovata ad avere dei compiti da fare di un certa complessità che mi hanno portato una serie di domande, non troppo lontane da quelle di qualche mese fa. Uno di questi compiti, è stato pensato per costringerci a lavorare con dei paletti ben precisi, per abituarci a sviluppare "a comando" delle idee, anche in momenti di crisi. 
Ho, quindi, deciso di fare un soggetto per una sceneggiatura di genere fantasy o fantascientifico, giusto per aggiungere alla difficoltà di riuscire a creare una storia di poche tavole, un mio problema personale. In entrambi i generi, infatti, è necessario costruire tutto un mondo prima di arrivare a poter cominciare a pensare alla storia vera e propria che è la cosa che più amo e, allo stesso tempo più odio, della scrittura.
Come già avevo detto in un post di sfogo sul blog, credo che sia molto difficile lavorare con un tempo limitato a qualcosa che va creato fin nei minimi dettagli.

venerdì 27 gennaio 2017

Giorno della Memoria



Oggi è una data particolare.
Tutta una serie di esperienze mi hanno fatto imparare a rispettare e ricordare questo giorno, per cui ho deciso di condividere un lavoro fatto per il corso di scrittura. È qualcosa di piccolo, di insignificante, ma è stata fatto con il cuore e con la mente rivolta a tutte le mie esperienze sull'argomento.
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domenica 22 gennaio 2017

gennaio 22, 2017 - ,, No comments

Sahara - Parte I

Sahara

La giornata era calda e torrida, senza un soffio di vento a renderla più piacevole. La sabbia del deserto luccicava in abbaglianti riflessi che andavano dall’oro, al bianco, all’ocra, in contrasto con l’immenso azzurro del cielo terso.
Lo scavo stava iniziando a prendere forma e le prime tombe erano tornate finalmente alla luce dopo secoli di oblio sotto la terra del Mali. Marco era stato orgoglioso di essere scelto per lavorare a quel grande progetto per la sua tesi di dottorato, ma da quando aveva messo piede in Africa, la laurea era passata in secondo piano. La sua mente era completamente rapita dalla bellezza del Sahara e dalla curiosità di scoprire cosa stavano portando alla luce, dopotutto era sbalorditivo che sotto il deserto ci fosse un intero sito tombale quasi intatto, vecchio di centinaia di anni.

domenica 15 gennaio 2017

gennaio 15, 2017 - , No comments

The Father, the Mother, the Child - Parte I


Malika abbatté un nuovo scheletro con la lunga spada a due mani, facendo ben attenzione a ridurlo in pezzi. Come aveva imparato a sue spese qualche ora prima, quelle creature avevano la capacità alquanto scomoda di continuare a muoversi ed attaccare qualunque cosa capitasse loro a tiro, anche quando ricevevano ferite che sarebbero dovute essere mortali.
Intorno a loro l’oscurità era tanto fitta da non riuscire a distinguere la strada che avevano percorso e le pareti di roccia che li circondavano. Se non fosse stato per il bagliore azzurro del manto di Lash’Ker, sarebbe stato del tutto impossibile combattere i non-morti che erano venuti loro incontro ad ondate sempre più ravvicinate.
-Dobbiamo proseguire, non riusciremo a respingerli ancora a lungo-

lunedì 9 gennaio 2017

gennaio 09, 2017 - , No comments

Esercizio 03 - Tempo 40 minuti

bosco autunnale


Per il post di questa settimana ho deciso di fare un semplice esercizio di descrizione. Mi sono chiesta se fosse possibile scrivere qualcosa senza che nella storia ci siano avvenimenti, così ho preso un'immagine casuale e ho cominciato a raccontare quello che mi faceva venire in mente, cercando di incentrare tutto il lavoro sulle descrizioni. Non posso dire che sia il mio post migliore, sicuramente non è quello che più mi piace, ma ammetto di essermi rilassata molto a scriverlo.

Erano diverse ore che camminava, spingendosi sempre di più verso l'interno del fitto bosco. La luce filtrava appena tra le fronde, ma riusciva comunque ad illuminare il sottobosco, accendendo delle sfumature del fuoco il terreno coperto di foglie.